Ma sì, sembra che in arte tutto sia stato inventato, come ad esempio i tagli concettuali
della tela immaginati da Fontana, o magari le cornici nude e crude esposte con aria
provocatoria, eccetera, ed invece c'è sempre qualcuno che va oltre il già visto, oltre il
vissuto, oltre la sorpresa: ecco ad esempio ENZO ROTONDO il quale, eilà,
evidentemente in omaggio al suo cognome, propone curiosi spazi circolari dedicati ad
personam, nel senso che egli invita il personaggio da ritrarre a porre la sua firma di qua
o di là del tondo, il cui diametro è in genere di un metro circa.
Tutt'intorno l'artista colloca un certo numero di simboli riguardanti la figura e l'attività e l' universo fisico e
metafisico dello stesso: bandiere, simulacri, attrezzi di lavoro, libri, indicazioni
metaforiche, colori, strumenti musicali, linee, cifre, scenari, eccetera.
Ogni opera risulta addirittura più significativa di un documento anagrafico in quanto va oltre la tela, al di
là della superficie, offrendoci le proiezioni di una responsabile indagine introspettiva, in
modo da comporre un estroso "ritratto" in cui il soggetto compare con le sue qualità, i
suoi umori, la sua febbre, il suo spazio segreto, magari anche con le piccole e grandi
manie. Da non dimenticare che ad avallare questo divertimento intellettuale è il soggetto
stesso il quale appone la sua firma, l'impronta, il sigillo.
In sostanza, questo singolare fare in arte lo vedo (sto per dire!) quasi in concorrenza con
i ritratti anche tautologici di tanti pittori che propongono sÌ l'immagine del soggetto con
la luce degli occhi ed il profilo e il taglio delle labbra e le onde dei capelli e tutto il
resto, ma che per ovvie ragioni non sono in grado di illustrarne il carattere, facendolo
soltanto intuire nei migliori dei casi . Invece, neHe singolari opere di ENZO ROTONDO
appaiono dunque le linee rappresentative dei personaggi che egli propone alla nostra
attenzione: magari qualcuno potrà parlare di arte come giuoco, semplicemente, cioè di
una pagina estetica fruibile attraverso una semplice lettura al giusto Iimite di un sottile,
gaio e tuttavia cosciente processo metamorfico della realtà. D'accordo, c'è aria di divertimento, ma qualcosa di più e di meglio e di più complesso. Che dire ancora? Si tratta indubbiamente di un itinerario inedito di ricerca ricco di novità e, a mio parere,
destinato a far approdare il protagonista a mete inconsuete.
Felice Ballero